domenica 2 luglio 2023

Edmond Kaceli: “Gli animali non ci guardano più”

 Esposizione open air
Gorzegno | CN
Presentazione sabato 17 e 30, presso Piazza della Chiesa
Aperta dal 15 luglio -fino al  15 settembre 
Scrive Claudio Lorenzoni 
Ideatore e curatore della mostra
Direttore del Muzeo a Cielo Aperto Camo, CN


Leggo un articolo secondo cui il suo autore “gli animali non ci guardano più” ma siamo noi che guardiamo e fotografiamo gli animali senza vederli come esistenze autonome in quanto la società contemporanea non rinuncia a dare la propria forma all’ ‘altro’ negando l’antico legame tra la dimensione umana e non umana dei nostri compagni di viaggio. 
 
In poche parole non ci meravigliamo più di animali protagonisti di spot pubblicitari che ci propinano prodotti di facile consumo o che posano in ironici selfie pronti per un’autonoma condivisione in rete.
 
Nella rappresentazione visiva degli animali si passa dalla classica icona infantile dei gattini e cuccioli canini che sguazzano in rete alla visione di animali catapultati in spazi temporali alterati e del tutto avulsi dalla realtà. 
 
Un mondo animale nel quale regna la legge dell’assurdo, una natura immersa in un non-luogo, in un limbo spaziale indefinito ed ignoto. Noi spettatori abbiamo sempre più l’idea di un mondo animale concentrato in una dimensione straniante, tra realtà e allucinazione.
 
Tra una pagina e l’altra si inserisce Edmond Kaceli che con i suoi scatti ci riporta semplicemente nella naturale fascinazione che, come umani, abbiamo verso gli animali e senza fronzoli ci traduce visivamente l’esigenza di rappresentare l’altro; l’animale.
 
A differenza di quanto vediamo nelle immagini di pubblicità e di moda, gli animali di Edmond non sono le metafore di vizi e virtù umane ma il serpente è un serpente, un cinghiale un cinghiale e così via, ciascuno con il loro significato simbolico ben chiaro; nella fattispecie “l’origine della vita” e la “forza”.
 
Le fotografie di Edmond abbandonano completamente il cliché del tradizionale schema animale/oggetto compreso il canonico reportage descrittivo e illustrativo tipica di una fotografia animalista militante. 
Edmond semplicemente li fotografa,
li immortala con la maestria che lo contraddistingue ovvero li rappresenta portandoci alla considerazione e al rispetto degli animali come “altro che esiste come altro”.
 
In fondo, come scriveva Pessoa, l’uomo non sa di più degli altri animali; ne sa di meno. Loro sanno quel che devono sapere. Noi, no.

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