Esposizione open air
Gorzegno | CN
Presentazione sabato 17 e 30, presso Piazza della Chiesa
Aperta dal 15 luglio -fino al 15 settembre
Scrive Claudio Lorenzoni
Ideatore e curatore della mostra
Direttore del Muzeo a Cielo Aperto Camo, CN
Leggo un articolo secondo cui il suo autore “gli animali
non ci guardano più” ma siamo noi che guardiamo e fotografiamo gli animali
senza vederli come esistenze autonome in quanto la società contemporanea non
rinuncia a dare la propria forma all’ ‘altro’ negando l’antico legame tra la
dimensione umana e non umana dei nostri compagni di viaggio.
In poche parole non ci meravigliamo più di animali
protagonisti di spot pubblicitari che ci propinano prodotti di facile consumo o
che posano in ironici selfie pronti per un’autonoma condivisione in rete.
Nella rappresentazione visiva degli animali si passa
dalla classica icona infantile dei gattini e cuccioli canini che sguazzano in
rete alla visione di animali catapultati in spazi temporali alterati e del
tutto avulsi dalla realtà.
Un mondo animale nel quale regna la legge dell’assurdo,
una natura immersa in un non-luogo, in un limbo spaziale indefinito ed
ignoto. Noi spettatori abbiamo sempre più l’idea di un mondo animale
concentrato in una dimensione straniante, tra realtà e allucinazione.
Tra una pagina e l’altra si inserisce Edmond Kaceli che
con i suoi scatti ci riporta semplicemente nella naturale fascinazione che,
come umani, abbiamo verso gli animali e senza fronzoli ci traduce visivamente
l’esigenza di rappresentare l’altro; l’animale.
A differenza di quanto vediamo nelle immagini di
pubblicità e di moda, gli animali di Edmond non sono le metafore di vizi e
virtù umane ma il serpente è un serpente, un cinghiale un cinghiale e così via,
ciascuno con il loro significato simbolico ben chiaro; nella fattispecie “l’origine
della vita” e la “forza”.
Le fotografie di Edmond abbandonano completamente il
cliché del tradizionale schema animale/oggetto compreso il canonico reportage
descrittivo e illustrativo tipica di una fotografia animalista militante.
Edmond semplicemente li fotografa,
li immortala con la maestria che lo contraddistingue
ovvero li rappresenta portandoci alla considerazione e al rispetto degli
animali come “altro che esiste come altro”.
In fondo, come scriveva Pessoa, l’uomo non sa di più
degli altri animali; ne sa di meno. Loro sanno quel che devono sapere. Noi, no.